โ€œNostalgiaโ€: la poesia di Giosuรจ Carducci dedicata alla dolce malinconia dei ricordi dโ€™infanzia

Tra le nubi ecco il turchino
Cupo e umido prevale:
Sale verso lโ€™Apennino
Brontolando il temporale.
Oh se il turbine cortese
Sovra lโ€™ala aquilonar
Mi volesse al bel paese
Di Toscana trasportar!

Non dโ€™amici o di parenti
Lร  mโ€™invita il cuore e il volto:
Chi mโ€™arrise a i dรญ ridenti
Ora รจ savio od รจ sepolto.
Nรฉ di viti nรฉ dโ€™ulivi
Bel desio mi chiama lร :
Fuggirei daโ€™ lieti clivi
Benedetti dโ€™ubertร .

De le mie cittadi i vanti
E le solite canzoni
Fuggirei: vecchie ciancianti
A marmorei balconi!
Dove raro ombreggia il bosco
Le maligne crete, e al pian
Di rei sugheri irto e fosco
I cavalli errando van.

Lร  in maremma ove fiorรญo
La mia triste primavera,
Lร  rivola il pensier mio
Con i tuoni e la bufera:
Lร  nel ciel nero librarmi
La mia patria a riguardar,
Poi co โ€™l tuon voโ€™ sprofondarmi
Tra quei colli ed in quel mar.

[Giosuรจ Carducci]

โ€œNostalgiaโ€ di Giosuรจ Carducci: parafrasi

Tra le nuvole ecco farsi strada a tratti uno spiraglio dโ€™azzurro, ma lโ€™umiditร  e lโ€™oscuritร  prevalgono mentre si avvicina un temporale che avanza tuonando lungo le vette degli Appennini. Oh, se questa tempesta gentile volesse trasportarmi come un aquilone nel mio bel paese toscano.
Non รจ il richiamo di amici o di parenti che lร  mi invita, ormai coloro che mi sorrisero nei giorni della giovinezza sono ormai anziani oppure sepolti da tempo.
Non รจ neppure il desiderio di rivedere le viti e gli ulivi a richiamarmi lร , infatti fuggirei da quei lieti colli fertili e benedetti dโ€™abbondanza.
Fuggirei i soliti discorsi, le glorie e i vanti del popolino, le antiche canzoni della mia cittร , cosรฌ come le vecchie ciarliere sempre affacciate ai balconi di marmo. Fuggirei lร  dove nellโ€™ombra del bosco, nella selva oscura dove ci sono le rocce sedimentarie e il cammino si infittisce tra le piante di sughero sino ad arrivare alle pianure dove vanno errando i cavalli selvatici.

รˆ lร  in Maremma che vola il mio pensiero, lร  dove un tempo fiorรฌ la mia triste primavera. Ci ritorna adesso il mio pensiero accompagnato dai tuoni e dalla bufera. Mi sembra di librarmi nel cielo e guardare la mia patria perduta, per poi sprofondare con il rombo del tuono in quei colli e in quel lontano mare.